Waiting for…God…

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Da domani ( anzi da questa sera!) ci risiamo. Un nuovo anno liturgico inizia, un nuovo Avvento davanti a noi e in men che non si dica sarà Natale. L’attesa crescerà di giorno in giorno fino a trasformarsi in realtà nella veglia più sentita e vissuta. Ma cosa aspettare forse lo abbiamo dimenticato.  Passiamo queste 4 settimane ( scarse) nel ricordarci che dobbiamo attendere, ma senza alimentare la speranza di quest’attesa. Aspettiamo che qualcosa cambi ma in fondo speriamo che tutto rimanga così com’è, così come noi riusciamo a vedere e  governare il nostro presente. Gesù invece viene a sconvolgerlo questo attimo fuggente,  viene a far morire di paura, a mettere angoscia anche al più pacifico dei mari. La venuta di Gesù non può passare lasciando tutti indifferenti. La prima volta sconvolse l’intera coorte di Gerusalemme, la seconda metterà sottosopra mari e monti. Ne esiste una terza che ogni giorno si realizza davanti ai nostri occhi ormai troppo miopi per coglierne la sconvolgente presenza. E’ la venuta continua di Gesù: venuta nella Parola e nell’Eucaristia, una venuta che si realizza nel dono di aprire gli occhi ogni giorno e poter “produrre” bene su questa terra. E’ una venuta silenziosa che lascia sole, luna e stelle al loro posto, ma se riconosciuta sconvolgerebbe l’universo che sta dentro di noi. Il problem è che siamo troppo al centro del nostro mondo, troppo concentrati sul nostro ombelico  per lasciarci sconvolgere adeguatamente. Che sia un Avvento sconvolgete, che siano settimane di attese con un cuore palpitante.  Che la certezza della venuta di Gesù non ci lasci dormire senza prima aver operato il bene che ci è chiesto.

@nicolantonazzo

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